Guida al progetto di Stand che funziona in fiera!

Guida al progetto di Stand che funziona in fiera!

Guida al progetto di Stand che funziona in fiera!

Da alcuni anni collaboro durante la fase di progetto di stands con Fair-Spaces (per loro mi occupo anche di immagine grafica) e con tutti i suoi collaboratori.

Ogni volta un’esperienza che mi arricchisce professionalmente poiché dal mondo fieristico si puó imparare molto, soprattutto a livello di business, per questo ho deciso di scriver una piccola riflessione a proposito di progetto si spazi in fiera.

Quando un’impresa si prepara per andare in fiera a presentare i suoi prodotti/servizi, le aspettative e le pressioni sono alte: l’investimento è notevole e gli obiettivi da raggiungere sono diversi.

Quali possono essere gli obiettivi per la fiera?

    • Farsi conoscere come nuova impresa in un settore determinato;
    • Trovarsi di persona con clienti e fornitori;
    • Attirare nuovi clienti;
    • Fidelizzare quelli abituali;
    • Affermare la propria presenza di fronte al mercato ed alla concorrenza;
    • Presentare novitá e nuovi prodotti.

A seconda dell’obiettivo che si propone l’azienda, il progetto avrá un approccio diverso, cosí come le grafiche , la distribuzione ed i percorsi nello spazio.

È facile desiderare uno stand bello e originale,

ma è molto meglio se questo ci aiuta a raggiungere i nostri obiettivi!

Durante la fase del Brief, cioé quando raccolgo informazioni per poter sviuppare il progetto preliminare, è importante conoscere il più a fondo possibile il cliente, il metodo di lavoro, il modo imn cui vende ed i suoi obiettivi.

In questo modo lo spazio che verrá creato sará in linea con i valori d’impres, ma anche funzionale all’obiettivo specifico per la fiera in questione.

Uno Stand che funziona sul serio!

Stand Divasa al congresso  Anembe Sevilla 2019

Con quali elementi possiamo manipolare lo spazio?

Consideriamo che ci sono diversi elementi che potranno essere presenti o no duramte l’evento:

    • Pedane per esporre il prodotto;
    • Barre riunione per incontri rapidi con i clienti;
    • Piccoli tavoli alti per riunoni;
    • Tavoli bassi per riunioni più lunghe;
    • Sale riservate per incontrare clienti importnti;
    • Zone speciali per attivitá ed esperienze che attirino l’attenzione dei visitanti;
    • Separatori di diverse forme e dimensioni;
    • Monoliti e rollups;
    • Espositori per flyer e brochures;
    • Zone chill out con poltrone e tavolini;
    • Msaszzino preprato per le diverse esigenze;
    • Zona Bar/catering con l’attrezzatura adeguata;
    • Portali che invitino ad entrare;
    • Volumiche creano percorsi o barriere;
    • Spazi grafici, elementi in rilievo o pareti particolari;
    • Materiali divrsi fra tradizionali o high tech;
    • …e potrei continuare!

Ogni elemento è importante per raggiungere l’obiettivo iniziale.

Ma dev’essere parte integrale e coordinata di un progetto.

La cosa migliore da fare è NON partire dai singoli elementi ma dal concetto centrale dello stand che così si troverà arricchito nei suoi spazi dagli elementi e dai percorsi.

¡Tutto si puó riassumere in questio semplice concetto!

Per questo motivo, a parte del progetto spaziale, mi occupo anche della direzione creativa della parte grafica che collabora attivamente con lo spazio e comunica/dirige il visitante.

Non è sempre possibile raggiungere la coordinazione totale fra progetto, grafica ed elementi dello stand, poichè gli attori che partecipano alla realizzazione e le variabili da tenere in conto sono molteplici, ma se ci si approccia al progetto con l’atteggiamento di cui sto parlando, le possibilitá che il risultato rispecchi le aspettative non solo estetiche m anche di business (in fondo siamo qui per questo, no?) aumentano esponenzialmente.

Hai un’idea? Chiedimi pure!

 

Stand Viefe – Interzum Colonia 2019

Gli imprescindibili del mio workplace: Josep Pons e il suo ufficio nello zaino

Gli imprescindibili del mio workplace: Josep Pons e il suo ufficio nello zaino

Gli imprescindibili del mio workplace: Josep Pons e il suo ufficio nello zaino

Eccomi con un’altra intervista sul workplace di professionisti con cui collaboro: vi presento Josep Pons, che ha creato Fair-Spaces, un’impresa “fuoristrada” nel senso che affronta tutti i tipi di cammino senza grandi difficoltá; grazie a lei mlte imprese catalane ed internazionali possono presentarsi al meglio nelle fiere spagnole e del Mondo.

Josep Pons viaggia molto e non può quindi pensare che il suo ufficio è lo spazio fisico dell’edificio della sua sede, visto che il suo ufficio è proprio il Mondo!

Oggi “entreremo nell’ufficio” di Josep Pons di Fire-Spaces.

Ormai i lavoratori nomadi sono una realtá assestata e Josep ne è un esempio attivo.

Chi sei? Parlami un po’ di te!

Sono Josep Pons, CEO and founder di Fair-Spaces.

Se hai un prodotto che vuoi esporre in fiera saró felice di aiutarti affinché tutto il processo prima, durante e dopo la fiers, vada bene

Ecco la mia pagina web www.fair-spaces.com

[La web e l'immagine corporativa sono designed by FAB813...]

Dove lavori?

Normalmente mi trovo a dover saltare fra il mio ufficio e gli spazi in fiera: stands, hotels cittá… Possiamo dire che il mio ufficio è il mio ZAINO

Descrivi un MOBILE imprescindibile nel tuo spazio di lavoro.

Un posto sul quale appoggiare il computer: non sempre si tratta di un tavolo o di una scrivania.

Descrivi un OGGETTO imprescindibile nel tuo spazio di lavoro

Una lampada vicino al computer: mi piace lavorara un un’illuminazione coretta sul mio spazio.

Descrivi un COLORE imprescindibile nel tuo spazio di lavoro

Mi piacciono i colori chiari perché mi rilassano.

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#anembe2018 stand Divasa

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Descrivi cosa non deve mancare alle pareti del tuo spazio di lavoro

Ho bisogno di avere una finestra nelle vicinanze per poter guardare fuori ongi tanto.

Descrivi uno STRUMENTO tecnologico o un’APP fondamentale per te ed il tuo lavoro.

Email, Linkedin, sono strumenti di comunicazione necessari per il mio lavoro, otre ala agina web che mi genera molto traffico.

[sí sí, la web l'ho fatta io!]

Cosa cambieresti del tuo spazio e perché?

Mi piacerebbe lavorare in un ambiente meno rumoroso, con piú tranquillitá: non sempre è possibile.

…le mie conclusioni… con qualche consiglio!

L’ “ufficio itinerante” di Josep non è facile da gestire: lavorare e concentrarsi in qualsiasi luogo ha il suo merito.

Nemmeno risolvere i problemi di rumore negli spazi pubblici è molto facile, maposso darti qualche consiglio per evitare queste situazioni scomode.

  • Nei luoghi pubblici mettersi cuffiette e ascoltare la propria playlist di musica rilassante o di quella che ti fa lavorare come untreno… io ho il mo Spotify con liste che si adattano al mio umore del momento…
  • Se si entra in un bar, guardare se dispone di pannelli fonoassorbenti, in questo caso l’ambiente sará piú tranquillo, nello stesso tempo, evitare luoghi con molta attivitá sociale preferendo caffé con salette riservate.
  • Elegir espacios coworking que aceptan visitas de pocas horas: se están creando siempre más espacios de trabajo “por horas”, seguramente tienen lugares acusticamente acondicionados como estos de LvB

 

Ti piacerebba lavorare cosí, libero dalle pareti dell’ufficio?

10 buoni propositi per un ufficio smart nel 2019

10 buoni propositi per un ufficio smart nel 2019

10 buoni propositi per un ufficio smart nel 2019

Buon anno!

Ammettilo, anche tu ti sei ritrovato a stilare la lista dei buoni propositi per il 2019!

Vogliamo sicuramente iniziare l’anno nel migliore dei modi; la carica che ci hanno donato le feste ci rende frizzanti e pieni di iniziativa.

Allora tralasciamo il classico “m’iscrivo in palestra” e pensiamo al luogo in cui lavoriamo. Ci sono tanti accorgimenti per renderlo più smart anche senza investire un capitale. E allora facciamolo e dedichiamo i buoni propositi allo spazio che ci circonda!

1- Una scrivania ordinata

Usiamo meno carta e più web tools, in un mondo pieno di applicazioni riusciremo a trovare quella più adatta a noi e quella che ci farà risparmiare tempo e grattacapi!

Conseguenze

Con la scrivania pù vuota, avremo meno bisogno di spazio fisico e quindi la possibilità di riorganizzare il nostro workspace integrandolo con nuovi microambienti o aprendoci alla possibilità di condividere gli spazi: lavorare con persone “estranee” alla nostra attivitá é sempre stimolante e puó portare a nuovi contatti, collaborazioni, idee…

 

2- Rinnovare i colori

Basta grigio e blu! Ormai le aziende (e anche le piccole attività) hanno capito che bisogna essere coordinati dentro e fuori . L’immagine di marca si deve rispecchiare anche nei dettagli! Hanno capito che il colore non distrae, ma aiuta nel benessere e nella concentrazione.

Conseguenze

Chi lavora nello spazio cromaticamente rinnovato si identifica nei valori aziendali e il cliente che entra nei nostri spazi si sente DENTRO l’azienda. Ci sono solo vantaggi!

3- Creare un luogo dedicato al cellulare

Se solo un paio d’anni fa era segno di grande maleducazione, oggi l’amato/odiato cellulare è uno strumento di lavoro operativo e necessario in ogni momento. Il galateo ci direbbe di non  urlare in presenza di altre persone. Approfittiamone per creare una zona dedicata alle chiamate.

Conseguenze

La concentrazione nella zona di lavoro condivisa rimane alta, cosí come la sensazione di privacy di chi sta parlando. Lavorare in più persone nello stesso ambiente diventa più facile e il rispetto fra colleghi è assicurato!

4- Investire sulla seduta

Sono sempre favorevole al riutilizzo di mobili e materiali, gli elementi low cost possono rendere un ambiente molto originale e personalizzato. La tendenza del mix and match entra con forza anche negli ambienti di lavoro. Un punto fermo peró per le sedute che devono essere confortevoli ed ergonomiche.

Investire su questo elemento é sempre una buona idea!

Conseguenze

La seduta comoda ha effetti positivi: minori assenze sul lavoro a causa di dolori, miglioramento dell’umore e sicuramente una sensazione immediata di benessere.

5- Allestire uno spazio accogliente per la pausa caffé

Finalmente si prende l’importanza che si merita! Quando ci rilassiamo 5 minuti con i colleghi, scambiamo idee ed opinioni, stimoliamo la creatività, creiamo nuove connessioni. Per questo bisogna favorire queste sinergie allestendo lo spazio con elementi lavagna, che possono essere allegri, ma anche seri e sicuramente fonte di idee e soluzioni.

Conseguenze

Rendere i momenti di risposo più ameni aiuta ad essere più produttivi durante le ore di lavoro!

6- Rinnovare la sala riunioni

Questo punto non vale solo per le varie aziende ma anche per le piccole attività o associazioni: quanto tempo sprecato inutilmente durante incontri eterni in cui non si riesce a raggiungere nessun obiettivo?

Per essere efficace, una riunione non deve durare più di 45 minuti, io ne ho sentite i 8 ore! Per ridurre i  tempi e rendere i partecipanti più proattivi, bisogna eliminare le comode poltrone che conciliano il sonno, creare ambienti che stimolino la velocità, come sedute e tavoli alti, che ospitano poche persone alla volta, in modo da poter toccare tutti i punti dell’ordine del giorno, senza distogliere l’attenzione dagli obettivi principali. Ne parlo qui in modo piú approfondito

Conseguenze

Cambiare le zone riunione per renderle più dinamiche, porta sicuramente ad un’efficenza maggiore, una immagine aziendale che comunica, un risparmio di tempo notevole: un win win da manuale!

7- Accogliere i clienti adeguatamente

Tutta l’attenzione che mettiamo nel biglietto da visita e nella Home della pagina web dev’essere la stessa che usiamo nella zona reception: la presentazione aziendale per eccellenza.

Oltre a curare l’immagine corporativa è necessario (e lo sottolineo) che anche la persona che accoglie clienti e fornitori si al’immagine stessa dei valori che vogliamo traasmettere.

Conseguenze

Un cliente o fornitore che entra uon un sorriso… credimi, non ha prezzo e se a questo sorriso abbiamo contribuito con lo spazio e con le persone incontrate all’ingresso…

 

8- Se deve sapettare, che aspetti come vogliamo noi!

Mai pensato all’arma a doppio taglio che é la sala d’attesa? Eh sí, se abbiamo accolto il nostro cliente con tutti gli onori e sorrisi del caso, lasciandolo poi aspettare mezz’ora in un buco scuro, con sedie scomode e poster informativi alle pareti… beh’ abbiamo perso tutto quello su cui avevamo lavorato prima! Ecco che il 2019 è l’occasione giusta per rinnovare anche gli spazi attesa, per renderli rappresentativi, comodi (secondo tempi medi di attesa) e con un intrattenimento adeguato all’era in cui viviamo (le riviste anni ’90 possiamo anche buttarle via – nel bidone della carta, mi raccomando!). Attraverso gli spazi di attesa possiamo “preparare” l’umore del cliente, stupirlo con elementi sorprendenti, stimolare una conversazione.

Conseguenze

Una sala d’attesa adeguatamente preparata puó diventare un valido aiuto alla vendita, all’informazione, al relax… Sta a noi decidere!

9- In ufficio come a casa

Se la tendenza si un modo di lavorare flessibile è sempre piú forte e importante, anche rendere gli spazi dell’ufficio accoglienti e sempre piú simili ad un luogo domestico sta prendendo il sopravvento. Lavoriamo in casa, l’ufficio sembra una casa, i caffé sembrano casa.

L’obiettivo è rendere l’ambiente comodo e accogliente, in modo da favorire al massimo la concentrazione e la produttivitá in un’atmosfera positiva.

Conseguenze

Mi ricordo quanto invidiavo il mio amico che lavorava in uno studio di architettura con tavoloni in legno naturale, mentre io lavoravo in un ufficio con tavoli grigi e metallici. Ecco l’invidia per ambienti piú belli viene sostituita da sentimenti positivi!

10- Informazione sullo SMART WORKING

Questo è un proposito interessante: ogni azienda, anche se piccola, puó svolgere azioni che portano a lavorare in modo sempre piú smart. Attenzione peró: le azioni non devono essere compiute alla leggera, ma a fronte di un’analisi ed un programma realizzato su misura per l’azienda, piccola o grande che sia!

Proprio per facilitare questo percorso ho aggiunto un punto in piú:

11- Il mio proposito: il progetto per l’ufficio smart con un approccio globale

moving to smart workingQuest’anno prende vita il progetto a cui ho lavorato con impegno durante tutto il 2018: si tratta di SMOVE – moving to smart working (presto la pagina web!), nato per accompagnare le aziende ad avvicinarsi in modo globale allo smart working, in un modo estremamente personalizzato in funzione del tipo di attivitá, dei lavoratori, delle esigenze e dei valori d’impresa. Mi piace tantissimo!

Conseguenze

Le aziende avranno l’opportunitá di avvicinarsi allo smart working in modo graduale, e corretto, globale, compiendo azioni “smart” pensate e calcolate. Ormai i vantaggi dello Smart Working sono conosciuti, ma si raggiungono solo con il giusto approccio.

Conclusioni

Non perdiamo l’occasione di lavorare meglio, approfittiamo dell’entusiasmo d’inizio anno per programmare interventi efficaci per gli ambienti di lavoro e per il nostro modo di organizzare i flussi e le persone: il 2019 sará un anno sempre piú SMART!

 

Cos’è lo Smart Working?

Cos’è lo Smart Working?

Non è mica facile spiegare cos’è lo smart working!

È difficile definire un concetto come quello dello smart working senza semplificarlo, senza  perdere parte del suo significato.

È difficile perché  si tratta di un modello organizzativo  che coinvolge più aspetti della vita aziendale,  che per funzionare pretende investimenti su diversi fronti.

Il processo di miglioramento, rischia di fracassare se non si considerano i diversi aspetti dello Smart Working:

  • UmanoSmart working vans by FAB813
  • Spaziale
  • Tecnologico

Vedo in giro tante proposte di accompagnamento per le aziende, che offrono soltanto la parte tecnologica, la parte dell’organizzazione dei processi di lavoro o la parte del layout fisico. Conosco anche molti esempi di aziende che, affrontando in maniera superficiale questo nuovo modo di lavorare, hanno miseramente fracassato.

Purtroppo

Purtroppo perché gli strumenti adeguati sono a portata di mano, ma non sono stati amministrati nel modo giusto o semplicemente non sono stati presi in considerazione.

E la credenza generale che lo smart working sia solamente legato al telelavoro (siamo lontanissimi daquesto!), non aiuta.

Ma per fortuna…

In Italia ci sono professionisti che si impegnano a diffondere i giusti concetti che stanno dietro al cambiamento,  un cambiamento centrato sulla persona, come valore per l’azienda, non pedina.

Un paio di esempi? WOW – webmagazine e Spremute digitali.

Valorizzare, stimolare ed incentivare i dipendenti aiuta a renderli, felici ed orgogliosi di lavorare in azienda.

Fornire  strumenti e mezzi per svolgere il proprio lavoro in modo efficiente ed efficace aumenta la produttività.

L’ambiente che promuove i nuovi comportamenti legati a questa “rivoluzione” lavorativa sarà il vincente.

Conlusione

Sono sempre alla ricerca di spunti e informazione. Cerco di seguire l’evoluzione dello Smart Working fra Italia e Spagna, e sono riuscita ha trovare una definizione che mi soddisfa e che voglio riportare:

Lo Smart Working è l’approccio innovativo all’organizzazione del lavoro che si caratterizza per fessibilità e autonomia della scelta degli spazi, degli orari di lavoro e delgli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione dei risultati – Il Sole 24 Ore – Marco Minghetti – Associate Partner Openknowledge ed Esperto in Humanistic Management

E tu? Hai una definizione ancora più calzante?