4+1 tecniche di problem solving creativo

A che serve la creativitá,

se non la usiamo per risolvere i problemi?

Per questo sono diventata architetto: adoro risolvere problemi realli in modo creativo!

La creatività è trovare connessionifra ciò che apparentemente non ne ha.

William Ploner

problemas de CinziaA causa di un “problemino con il computer che mi sta obbligando a passare un paio di settimane senza programmi di graficha, senza editore di testo, che tra un po’ nemmeno con un block notes, ho dovuto arrangiarmi districandomi tra biblioteca,computer di amici e di mio marito, tanto che sto pensando di tornare un po’ in Italia per usare quelli di mia madre!

In realtà questa è stata l’occasione di ripensare alle mie priorità, di ricordarmi di alcuni progetti lasciati in un angolo a causa di tutte le mie “cose grafiche” e così ho iniziarto a pensare a come risolvere questo problema ricordandomi cosa vuol dire affrontare un ostacolo in diversi modi.

Mi sono ovviamente documentata ed ho trovato metodi più o meno scientifici.

Ecco alcuni spunti!

#0 – Tutto comincia con l’atteggiamento giusto

L’altro giorno leggevo che se di fronte ad un problema ci diciamo “non ce la faccio”, il nostro cervello si sente in diritto di non cercare soluzioni risparmiando così energia, ma se pensiamo “come lo faccio?” allora si attiverà e cercherà le soluzioni migliori.

L’¡atteggiamento è importante!

#1- Il metodo scientifico

(Dal libro Toma de decisiones y resolución de problemas di John Adair)

Si divide in 3 passi fondamentali:

  1. Comprendere il problema: riuscire a definirlo con le nostre parole, considerare i fattori più importanti,semplificarlo ma non troppo.
  2. Considerare le soluzioni: verificare le principali soluzioni, selezionare le piú fattibili e filtrare per eliminare quelle in eccesso. è importante anche visualizzarsi nel momento in cui si è raggiunto l’obiettivo finale!
  3. Valutare e migliorare: Una volta raccolta e organizzata l’informazione e le soluzioni possibili, bisogna analizzare la soluzione scelta da ogni angoloe considerare un piano alternativo.

Il Piano B è sempre utile!

#2- Prova con il brain storming

Sapevi che il concetto di brain storming risale al 1930? Sembra cosí innovativo ma in realtá ha quasi 90 anni…

Ho scoperto molti modi di creare un brain storming: attraverso mappe mentali, con disegni e/o parole,  l`esplosione stellare (questa non la conoscevo!), si possono condividere idee e partecipare in gruppo o coinvolgere amici nel processo.

Attraverso il gioco di ruolo, immaginando di essere un esperto conosciuto in material (anche un personaggio storico), si possono scovare molte idee, ma anche attraverso programmi online possiamo creare e condividere questo tipo di schemi.

Ce ne sono talmente tanti che rischiamo di dimenticarci il problema…

NO, concentriamoci!

#3- Sviluppa il pensiero creativo

Alzarsi dalla sedia efare una passeggiata per vedere se l’idea cade dal cielo… è vero! Ci sono studi sul processo creativo che difendono il fatto di allontanarsi dal problema per lasciarlo incubare e che il nostro subcosciente o “pensiero profondo” ci dia una mano. Ciò che chiamiamo intuizione, comune ai creativi, ha il suo proprio metodo!

Funziona così:

  1. Preparazione: analisi del problema, raccolta delle informazioni, prima esplorazione delle soluzioni;
  2. Incubazione: grazie alla nostra mente profonda, le parti del problema si separano ed assumono nuove composizioni
  3. Rivelazione: quando arriva la famose idea, quando non ce l’aspettiamo…
  4. Conferma: non tutte le intuizioni vanno bene, bisogna verificare che sia la soluzione migliore al nostro problema o che sia un modo per avvicinarci alla soluzione finale, ma comunque è un grande passo avanti!

#4 – “Divide et impera” o i piccoli passi

Da Cesare ad oggi ha sempre funzionato! Si tratta di una tecnica che utilizzo spesso e che mi funziona sul serio: quando il problema sembra molto complesso e l’obiettivo molto lontano, lo divido in piccoli problemi da risolvere (mantenendo la visione globale, OCCHIO!), riordinandoli per prioritá temporale o importanza. Risolver tanti piccoli problemi è più facile che risolverne uno graaaande e la nostra testa non sente tanto stress!

La chiave di tutto è fare quel primo passetto verso l’obiettivo (nel mio caso, portare il computer ad aggiustare: tenerlo in casa non avrebbe migliorato la situazione, ma nella mia testa aspettavo che per magia il problema si risolvesse da solo… ^_^ ecco, no).

Una vita creativa i basa in molti piccoli passi

Julia Cameron

Ce ne sono ancora tante di tecniche di problem solving, io ho scelto queste, diverse fra loro ma molto efficaci.

E tu quali usi?