2020: il calendario del fratino

2020: il calendario del fratino

2020: il calendario del fratino

Nel 2020 sarò

la ragazza Maggio in un calendario!

Beh, piú o meno: ho partecipato alla realizzazione del calendario 2020 del “Comitato Nazionale per la Conservazione del Fratino – CNCF“.

Avevo giá realizzato altri lavori di grafica per questa associazion come per esempio il trittico dove viene spiegato come vive e nidifica quest’uccellino nelle nostre spiaggie.

Fratino Flyer by FAB813

Questa volta si tratta di un’illustrazione in acquarello: sono stata cosí contenta di fare parte di questo progetto e ci ho meeo tuttoi l cuore. Ecco: é giá stato pubblicato sulla pagina!

La parte interressante di questo calendario è che ogni mese viengono spiegati un fatto o una curiositá relativa al fratino, insieme ad una vignetta. Yo in particolare parlo del censimento di questi uccellini. Di fatto si tratta di una specie in pericolo e il comitato si occupa di informare la popolazione ed i turisti sulla sua esistenza e sul pericoo che il turismo da spiaggia puó portare a questo piccolo volatile.

Dai subito un’occhiata al calendario, ne vale la pena!!

Tu conoscevi l’esistenza del fratino?

Guida al progetto di Stand che funziona in fiera!

Guida al progetto di Stand che funziona in fiera!

Guida al progetto di Stand che funziona in fiera!

Da alcuni anni collaboro durante la fase di progetto di stands con Fair-Spaces (per loro mi occupo anche di immagine grafica) e con tutti i suoi collaboratori.

Ogni volta un’esperienza che mi arricchisce professionalmente poiché dal mondo fieristico si puó imparare molto, soprattutto a livello di business, per questo ho deciso di scriver una piccola riflessione a proposito di progetto si spazi in fiera.

Quando un’impresa si prepara per andare in fiera a presentare i suoi prodotti/servizi, le aspettative e le pressioni sono alte: l’investimento è notevole e gli obiettivi da raggiungere sono diversi.

Quali possono essere gli obiettivi per la fiera?

    • Farsi conoscere come nuova impresa in un settore determinato;
    • Trovarsi di persona con clienti e fornitori;
    • Attirare nuovi clienti;
    • Fidelizzare quelli abituali;
    • Affermare la propria presenza di fronte al mercato ed alla concorrenza;
    • Presentare novitá e nuovi prodotti.

A seconda dell’obiettivo che si propone l’azienda, il progetto avrá un approccio diverso, cosí come le grafiche , la distribuzione ed i percorsi nello spazio.

È facile desiderare uno stand bello e originale,

ma è molto meglio se questo ci aiuta a raggiungere i nostri obiettivi!

Durante la fase del Brief, cioé quando raccolgo informazioni per poter sviuppare il progetto preliminare, è importante conoscere il più a fondo possibile il cliente, il metodo di lavoro, il modo imn cui vende ed i suoi obiettivi.

In questo modo lo spazio che verrá creato sará in linea con i valori d’impres, ma anche funzionale all’obiettivo specifico per la fiera in questione.

Uno Stand che funziona sul serio!

Stand Divasa al congresso  Anembe Sevilla 2019

Con quali elementi possiamo manipolare lo spazio?

Consideriamo che ci sono diversi elementi che potranno essere presenti o no duramte l’evento:

    • Pedane per esporre il prodotto;
    • Barre riunione per incontri rapidi con i clienti;
    • Piccoli tavoli alti per riunoni;
    • Tavoli bassi per riunioni più lunghe;
    • Sale riservate per incontrare clienti importnti;
    • Zone speciali per attivitá ed esperienze che attirino l’attenzione dei visitanti;
    • Separatori di diverse forme e dimensioni;
    • Monoliti e rollups;
    • Espositori per flyer e brochures;
    • Zone chill out con poltrone e tavolini;
    • Msaszzino preprato per le diverse esigenze;
    • Zona Bar/catering con l’attrezzatura adeguata;
    • Portali che invitino ad entrare;
    • Volumiche creano percorsi o barriere;
    • Spazi grafici, elementi in rilievo o pareti particolari;
    • Materiali divrsi fra tradizionali o high tech;
    • …e potrei continuare!

Ogni elemento è importante per raggiungere l’obiettivo iniziale.

Ma dev’essere parte integrale e coordinata di un progetto.

La cosa migliore da fare è NON partire dai singoli elementi ma dal concetto centrale dello stand che così si troverà arricchito nei suoi spazi dagli elementi e dai percorsi.

¡Tutto si puó riassumere in questio semplice concetto!

Per questo motivo, a parte del progetto spaziale, mi occupo anche della direzione creativa della parte grafica che collabora attivamente con lo spazio e comunica/dirige il visitante.

Non è sempre possibile raggiungere la coordinazione totale fra progetto, grafica ed elementi dello stand, poichè gli attori che partecipano alla realizzazione e le variabili da tenere in conto sono molteplici, ma se ci si approccia al progetto con l’atteggiamento di cui sto parlando, le possibilitá che il risultato rispecchi le aspettative non solo estetiche m anche di business (in fondo siamo qui per questo, no?) aumentano esponenzialmente.

Hai un’idea? Chiedimi pure!

 

Stand Viefe – Interzum Colonia 2019

Il futuro nel progetto: il Mondo che cambia con il tuo business

Il futuro nel progetto: il Mondo che cambia con il tuo business

Il futuro nel progetto: il Mondo che cambia con il tuo business

Flessibile e in evoluzione continua

Questi sono due dei valori che caratterizzano i miei progetti di spazi e grafica, per questo voglio parlare di futuro nel progetto, futuro dentro il progetto, in questo articolo.

Il motivo è fondamentalmente uno: il Mondo è in continua evoluzione: tutto cresce, tutto si evolve, e nemmeno io sono la stessa di ieri o di domani.

Questo succede e succederá anche al tuo business. Bisogna essere sempre praparati al cambiamento.

Per questo è importante per me che sia l’immagine grafica che la funzionalitá degli spazi, possano evoversi in qualsiasi momento.

 

NULLA È PER SEMPRE

 

Io stessa ho capito che basare l’attivitá nella pura ispirazione, non è l’idea migliore: a volte funziona e a volte no…, Ho imparato che il cellulare appena comprato sará un vecchio modello fra pochi mesi, che il programma che uso per progettare puó essere sostituito da uno piú moderno e devo essre preparata a tutto questo, prevederlo, giocare d’anticipo.

 

Che tipo di cambiamenti dobbiamo prevedere?

 

In UFFICIO o in NEGOZIO

Il progetto flessibile che si evolve, pensa al futuro del l’attivitá e pianifica durante il Brief, i possibili sviluppi dell’attivitá nei prossimi anni. Si tratta di un brief “SMART” perché non considera solamente l’uso quotidiano dello spazio, ma anche eventi fuori programma.

    • Gestione del preventivo: all’inizio di un’attivitá non è sempre possibile disporre di tutto il denaro da investire durante la pianificazione del progetto, per questo si puó creare un “progetto per tappe”, che tiene conto di ció che è imprescindibile per i primi tempi dellattivitá, con un programma di spesa basato nelle possibilitá che si creeranno poco a poco.
    • Ampliazione del personale o dei servizi dell’ufficio: prevedere la crescita futura di un’attivitá è fondamentale per poter investire direttamenta a favore della crescita, e nella gestione degli spazi!
    • II modi di lavorare cambiano quasi rapidamente quanto la tecnologia e prevedre la possibilitá di adattarsi è un modo SMART di vedere le cose.
    • Riduzione del personale o delle funzioni: tutto si evolve rapidamente oggi, a volte è difficile prevedere una crisi sia interna che esterna, per questo, visto che lo spazio costa è consigliabile
      • avere un piano B e  mettere per esempio in affitto gli spazi in eccedenza
      • avere in programma nuove collaborazioni con aziende esterne per rinnovare l’attivitá ed arricchirla con nuove idee.

Nell’identitá di marca

Quando sviluppo il Brief con il cliente per un logo, chiedo sempre quali sono le sue idee per il futuro della marca: come si svilupperá l’attivitá o il prodotto?

    • Aumento dei servizi o sviluppo di nuovi prodotti: porto sempre l’esempio della bibita Coca-Cola, che ha sviluppato diverse versioni dello stesso prodotto, versioni che riflettono l’evoluzione dell’azienda: bisogna puntare alto, essere come Coca-Cola!
    • Crescita dell’azienda, creazione di sottomarche o dipartimenti: il logo non dev’essere chiuso, ma prevedere sviluppi futuri!
    • Cambio idea: il core business puó cambiare, perché ci siamo resi conto che la nicchia di mercato non era l’ideale, che ce ne sono altre piú interessanti per sviluppare il nuvo progetto. Che fai con il logo? lo butti? Ne crei uno totalmente nuovo? Sviluppi quello preesistente in modo da seguire lo stesso cammino imprenditoriale?
    • Cambiano le mode, cambia la gente, cambia anche il nostro business. Per questo quando lavoro studio anche i futuri sviluppi e modifiche dell’applicazione dell’immagine.

…E ora?

Adesso, se non l’hai ancora fatto, è il momento di dare uno sguardo agli spazi, alla struttura della tua attivitá, è il momento di prendere decisioni sil futuro e prevedere cosa puó succedere all’immagine di marca o allo spaizo fisico.

Se hai voglia, possiamo parlarne insieme e valutare le possibilitá future della tua marca e dei tuoi spazi. Ci stai?

 

E parlando di cambiamento, quando l’impresa vuole dar un passo in piú nell’organizzazione di tempo ed impiegati, puó pensare di inserire lo Smart Working fra gli strumenti per raggiungere gli obiettivi d’impresa.

Per questo partecipo al progetto SMOVE! – moving to smart working, che presto sará online.

Se hai domande su questo tema sono qui!

Gli imprescindibili del mio workplace: Josep Pons e il suo ufficio nello zaino

Gli imprescindibili del mio workplace: Josep Pons e il suo ufficio nello zaino

Gli imprescindibili del mio workplace: Josep Pons e il suo ufficio nello zaino

Eccomi con un’altra intervista sul workplace di professionisti con cui collaboro: vi presento Josep Pons, che ha creato Fair-Spaces, un’impresa “fuoristrada” nel senso che affronta tutti i tipi di cammino senza grandi difficoltá; grazie a lei mlte imprese catalane ed internazionali possono presentarsi al meglio nelle fiere spagnole e del Mondo.

Josep Pons viaggia molto e non può quindi pensare che il suo ufficio è lo spazio fisico dell’edificio della sua sede, visto che il suo ufficio è proprio il Mondo!

Oggi “entreremo nell’ufficio” di Josep Pons di Fire-Spaces.

Ormai i lavoratori nomadi sono una realtá assestata e Josep ne è un esempio attivo.

Chi sei? Parlami un po’ di te!

Sono Josep Pons, CEO and founder di Fair-Spaces.

Se hai un prodotto che vuoi esporre in fiera saró felice di aiutarti affinché tutto il processo prima, durante e dopo la fiers, vada bene

Ecco la mia pagina web www.fair-spaces.com

[La web e l'immagine corporativa sono designed by FAB813...]

Dove lavori?

Normalmente mi trovo a dover saltare fra il mio ufficio e gli spazi in fiera: stands, hotels cittá… Possiamo dire che il mio ufficio è il mio ZAINO

Descrivi un MOBILE imprescindibile nel tuo spazio di lavoro.

Un posto sul quale appoggiare il computer: non sempre si tratta di un tavolo o di una scrivania.

Descrivi un OGGETTO imprescindibile nel tuo spazio di lavoro

Una lampada vicino al computer: mi piace lavorara un un’illuminazione coretta sul mio spazio.

Descrivi un COLORE imprescindibile nel tuo spazio di lavoro

Mi piacciono i colori chiari perché mi rilassano.

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#anembe2018 stand Divasa

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Descrivi cosa non deve mancare alle pareti del tuo spazio di lavoro

Ho bisogno di avere una finestra nelle vicinanze per poter guardare fuori ongi tanto.

Descrivi uno STRUMENTO tecnologico o un’APP fondamentale per te ed il tuo lavoro.

Email, Linkedin, sono strumenti di comunicazione necessari per il mio lavoro, otre ala agina web che mi genera molto traffico.

[sí sí, la web l'ho fatta io!]

Cosa cambieresti del tuo spazio e perché?

Mi piacerebbe lavorare in un ambiente meno rumoroso, con piú tranquillitá: non sempre è possibile.

…le mie conclusioni… con qualche consiglio!

L’ “ufficio itinerante” di Josep non è facile da gestire: lavorare e concentrarsi in qualsiasi luogo ha il suo merito.

Nemmeno risolvere i problemi di rumore negli spazi pubblici è molto facile, maposso darti qualche consiglio per evitare queste situazioni scomode.

  • Nei luoghi pubblici mettersi cuffiette e ascoltare la propria playlist di musica rilassante o di quella che ti fa lavorare come untreno… io ho il mo Spotify con liste che si adattano al mio umore del momento…
  • Se si entra in un bar, guardare se dispone di pannelli fonoassorbenti, in questo caso l’ambiente sará piú tranquillo, nello stesso tempo, evitare luoghi con molta attivitá sociale preferendo caffé con salette riservate.
  • Elegir espacios coworking que aceptan visitas de pocas horas: se están creando siempre más espacios de trabajo “por horas”, seguramente tienen lugares acusticamente acondicionados como estos de LvB

 

Ti piacerebba lavorare cosí, libero dalle pareti dell’ufficio?

Escursione a Valgrande in formato infografico

Escursione a Valgrande in formato infografico

Per comunicare l’escursione a Valgrande ho colto l’occasione per esprimere in modo diverso.

Per organizzare una gita nell’ambito del progetto Wild Experience in Valgrande a Bibione mi era stato chiesto di fare quest’infografica: tutte le informazioni ordinate in un’unica immagine, i colori corporativi e icone suggestive aiutano a capire ogni cosa. Un progetto divertente, educativo ed ecologico!!

Wild Experience infographic by FAB813 escursione a Valgrande

Prenditi il tuo tempo: fra il dire e il fare, bisogna prima  “DIRE”

Prenditi il tuo tempo: fra il dire e il fare, bisogna prima “DIRE”

Prenditi il tuo tempo: fra il dire e il fare, bisogna prima “DIRE”

Solo così potrai scoprire veramente quali sono i tuoi desideri.

Putroppo nel lavoro, qualsiasi lavoro, si parla sempre di tempistiche, di consegne, di dead lines. Me ne sono fatte io di notti per impacchettare planimetrie da consegnare alle 9:00 del mattino dopo, con conseguente giornata versione zombie!

Ma allora perché scrivere un post del genere?

Perché una cosa sono le consegne “istituzionali”, decise con il cliente o con l’amministrazione e sempre, comunque, i tempi saranno troppo corti, mettiamocela via!

Ma cosa succede quando il cliente `un privato per una consulenza sulla sua casa o un autonomo che vuole rinnovare gli spazi o l’immagine?

Devo dire che le cose cambiano un pochino perché molto spesso la situazione iniziale mi fa pensare che le idee non siano ancora chiare… Allora quando mi chiedono

“quanto pensi di metterci per creare…”

Non so rispondere con esattezza, perché fra il dire e il fare bisogna prima  “DIRE”! Quindi mi esce un “DIPENDE…”

Sembrerà una critica al cliente che non ha le idee chiare, invece non lo é: mi sembra normale che quando ci avviciniamo ad un tema di cui non abbiamo una grande conoscenza, ci assalgano i dubbi e le incertezze: come lo vogliamo e perché lo vogliamo così.

Chiedetemi di comprare una macchina e sarò ancora lì che ci penso quando cambiano il modello…

Per risolvere questa questione c’è il BRIEF (di cui parlo in un altro articolo) e le interviste, le chiacchierate con il professionista prima dell’acquisto del prodotto/ servizio.

Mai paura!*

*Questa è una frase che dice sempre mio zio, che forse si adatta perfettamente al tema: proprio per paura facciamo le cose in fretta, ma se ci fermiamo un momento a pensare, sicuramente troveremo le motivazioni, che ci spingono ad agire.

Se troviamo i nostri perché, capiamo veramente cosa vogliamo.

Quando mi dovevo sposare ho comprato decine di riviste di vestiti da sposa, ho cercato su internet le checklist per organizzare tutto al meglio, ho riempito un quaderno di ritagli di modelli di vestiti, di buquet fioriti, di scarpe e acconciature. Di ogni vestito mi piaceva qualcosa, ovvio che se avessi messo tutto insieme, il risultato sarebbe stato esagerato e sicuramente non fine e semplice, cosa che poi ho scoperto essere il mio obiettivo per quel giorno.

Avevo capito il perché, ora  sapevo cosa volevo!

Solo grazie alla consulenza della sarta/designer ho cominciato a togliere di qua e di là arrivando all’abito che non assomigliava per niente a quelli visti sulle riviste, ma era proprio il MIO abito, era perfetto per me, per la mia pelle per la mia figura ma sopratutto per la mia personalitá.

Con questo voglio dire che se non mi fossi fermata a riflettere, se non avessi ascoltato i consigli di una professionista, non avrei avuto il mio abito perfetto, ma solo la brutta copia di uno giá visto.

Concludo in fretta

..anzi no, che la fretta fa male, nel business bisogna ponderare le scelte e agire più o meno quando si è sicuri: il più o meno è perché poi ci sono quelle persone che se non è tutto perfetto, ma di questo parleremo un’altra volta.

Quello che non va bene, è fare le cose perchê tutti fanno così, perché “si fa cosí”.
Questa non è la tua motivazione e non porterá ai risultati che tu vuoi ottenere.

E tu sei d’acordo?